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Melania Catteruccia 

Melania Catteruccia 

Fantasticheria

Fotografie digitali

La Fantasticheria di Melania Catteruccia è sogno ad occhi aperti. La figura femminile che li occupa spiazza lo spettatore che non la riconosce come parte integrante del contesto. Ma è lì come un' apparizione, un'immagine bloccata dallo scatto fotografico prima che scompaia. È l'elemento psichico che incontra il concreto, l'incorporeo e il suo contrario. L’artista presenta paesaggi anonimi di realtà periferiche, fabbricati e rovine, angoli invasi da sterpaglie e piante spontanee dove l’elemento vegetale non è più ornamento e decorazione come nell'Art Nouveau. È ciò che sopravvive nella periferia, è il paesaggio che ci scorre veloce dal finestrino della macchina, è l'angolo nascosto dietro i palazzi abitati del confine della città.

La solitudine della giovane donna, è riflessione sul puro sentimento dell'esistenza. È il sogno dell'immaginazione dove tutto è possibile. La sua androginia è stato alchemico che incarna i due elementi primordiali: sulphur et mercurius (zolfo e mercurio) ossia elemento che brucia ed elemento volatile. Elemire Zolla parlava di - umana nostalgia dell'interezza - riferendosi al fascino dell'ambiguità dell'androgino sull'osservatore che porta alla completezza e all'integrazione, non solo sul piano religioso o mistico, ma anche su quello psicologico e dell'immagine. Spesso, all'inizio della Creazione vi è un essere originario, che solo più tardi viene suddiviso nelle due metà complementari. Eva, il femminino, era parte di Adamo prima di essere staccata. Così l'ambigua figura che la Catteruccia visualizza nelle sue immagini, come una divinità campestre asessuata diventa punto centrale di armonia ed emblema di pienezza e totalità, unica possibilità di ritrovare quell’equilibrio perduto e riconquistare l'unità primordiale originaria.
 

Loris Schermi

 

Reverie

Digital photographs

The Reverie of Melania Catteruccia is a daydream. The female figure who occupies them displaces the viewer who does not recognize her as an integral part of the context. But it is there as an apparition, an image blocked by the photographic shot before it disappears. It is the psychic element that meets the concrete, the incorporeal and its opposite. The artist presents anonymous landscapes of peripheral realities, buildings and ruins, corners invaded by brushwood and spontaneous plants where the plant element is no longer ornament and decoration as in Art Nouveau. It is what survives in the suburbs, it is the landscape that flows quickly from the car window, it is the hidden corner behind the inhabited buildings on the edge of the city. The loneliness of the young woman is reflection on the pure feeling of existence. It is the dream of the imagination where everything is possible. Its androgyny was an alchemical one that embodied the two primordial elements: sulfur et mercurius (sulfur and mercury), that is, a burning element and a volatile element. Elemire Zolla spoke of - human nostalgia for wholeness - referring to the fascination of the ambiguity of the androgyne on the observer which leads to completeness and integration, not only on the religious or mystical level, but also on the psychological and image level. Often, at the beginning of Creation there is an original being, which is only later divided into the two complementary halves. Eve, the feminine, was part of Adam before being detached. Thus the ambiguous figure that Catteruccia displays in his images, as an asexual country divinity becomes the central point of harmony and emblem of fullness and totality, the only possibility of finding that lost balance and regaining the original primordial unity.

 

Loris Schermi

 

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